lunedì 10 giugno 2013

Un bus chiamato desiderio


Ok, diciamocelo pure. Ci piacciamo.
Ci siamo fiutate con sospetto reciproco, io con il mio bagaglio di pregiudizi nei tuoi confronti, tu con la freddezza che ammanta ogni tua giornata. Ci siamo studiate, analizzate, abbiamo firmato un tacito accordo e abbiamo deciso di piacerci.
E’ avvenuto in un momento preciso,  che ricordo come un’istantanea a colori. Io ero su un autobus affollato di gente chiassosa e bambini piagnucolosi, tu più austera del solito. Stavo andando in centro per non so cosa, ricordo però che ero abbattuta e indolente. Ho pensato: chissà se lei potrà mai piacermi. Neanche un secondo dopo, un insolito raggio di sole ha illuminato la mia schiena, mi sono voltata pigramente e sono stata folgorata. Tac! Oltre i finestrini del bus la Cattedrale di Saint Michel inondata di sole e tu che mi strizzavi l’occhio a suggellare un patto che da allora non abbiamo più tradito.

Perché è stato in quel momento che mi sono innamorata di te, Bruxelles.

2 commenti:

  1. Bellissima storia d'amore.
    Difficile sarà comprendere come abbia fatto a conquistare una come te. Non saranno stati i rigidi stilemi del gotico "ammorbidito" della cattedrale, né il freddo rigido dei suoi viali d'inverno.
    C'è un rapporto più profondo tra di voi che non è fatto solo di bellezza ma c'è qualcosa di intellettuale che vi lega. A te piace stare lì e, se la città potesse parlare, direbbe che è felice di avere una come te che le abita dentro.Vi siete elette entrambi. Gli antichi Inca avevano una definizione per una cosa così : avrebbero definito Bruxelles come la tua "Huaca" positiva e tale definizione non è logica ma istintuale e profonda . Sarebbe bello che quando sei in mezzo a quelle vie ti fermassi un momento a sentire la tua Huaca respirare e parlarti ....

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    1. Sentire la mia Huaca respirare e parlarmi: un'immagine meravigliosa, accentuata dal contrasto tra la frenetica attività di una città quasi fagocitata dalle istituzioni europee e la materna dolcezza che alcuni suoi scorci sanno ancora trasmettere. Grazie!

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