Ha l’aria di una
signora raffinata e distinta questa elegante cittadina della Lombardia, quasi
inavvicinabile nella sua ricercatezza, ma ad un corteggiatore discreto e
rispettoso essa sa svelare con pudore le sue grazie.
Felicemente
collocata ai piedi delle Alpi e del Sacro Monte, sulle rive dell'omonimo lago,
la “Città Giardino” avvolge il
visitatore in un manto di verde e di azzurro, di cui le hanno fatto dono la
ricca vegetazione e i numerosi corsi d’acqua che la caratterizzano.
A Varese c’è tanto
da vedere, l’importante è predisporre lo spirito alla scoperta di una bellezza
quasi sussurrata, mai ostentata e mai volgare, capace, tuttavia, di prorompere
con inatteso vigore imponendo sorpresa e stupore al suo cospetto.
La nostra visita
inizia da Palazzo Estense residenza di Francesco III d'Este, Duca di Modena e
signore di Varese dal 1765 al 1780. Il compito di trasformare l’edificio fu
affidato all’architetto Giuseppe Bianchi che ne progettò la facciata su imitazione
della residenza imperiale di Schönbrunn, facendo confluire lo stile tardo
barocchetto in evidenti influssi neoclassici.
Un inno alla
bellezza è lo splendido giardino all’italiana che circonda il palazzo
inerpicandosi fino alla cima della collina dalla quale è possibile ammirare un
incantevole panorama della città.
Attualmente Palazzo
Estense è sede degli uffici Municipali e una sua ala ospita la Biblioteca Civica ,
ma lasciandosi cullare dalla suggestione del posto non è difficile sentire
ancora in lontananza gli echi della vita di corte: grandiose feste, cerimonie nuziali, battute di caccia, giochi di carte, gare di biliardo, sontuosi banchetti mostrati ai commensali grazie alle
portantine, signore riccamente agghindate intente a sorseggiare con malcelata
civetteria l’innovativa prelibatezza esotica che appassiona la nobiltà
dell’epoca: la cioccolata. Il nostro itinerario prosegue lungo il filo
conduttore dei parchi e dei giardini alla volta di Villa Menafoglio Litta
Panza: tra i più
significativi bene del FAI – Fondo per l'Ambiente Italiano -la villa fu
costruita a partire dal 1748 per volere del marchese Paolo Antonio Menafoglio e
domina maestosa e altera il panorama dall'alto del colle di Biumo Superiore.
Una visita alla Villa non può prescindere dalla celebre collezione d’arte
contemporanea raccolta dal 1956 ai giorni nostri dalla famiglia di Biumo. Nei
saloni e nelle grandi scuderie sono, infatti, esposte oltre cento opere di
artisti contemporanei, ricchi arredi del periodo che va dal XVI al XIX secolo
ed una rilevante raccolta di arte
africana e precolombiana. Ma il fiore all’occhiello della villa resta il suo
superbo giardino all’inglese, un vasto parco di oltre 33.000 metri quadrati ,
ridisegnato nei primi decenni dell'Ottocento in base ai principi del
paesaggismo inglese, che andarono ad armonizzarsi con le due grandi fontane
centrali, tipiche del giardino formale settecentesco. Il parco offre oggi
romantici angoli, come il laghetto, la grotta e la collina del tempietto, dove
poter contemplare in assoluta serenità lo splendore dell’insieme.
Altra tappa fondamentale di questo nostro
percorso nella Città Giardino è Villa
Recalcati, oggi sede della Provincia, emblematico esempio di architettura
suburbana settecentesca italiana. Difficile resistere al fascino di una
struttura che, trasformata nel 1874 nel “Grande Albergo Excelsior”, ebbe come
ospiti illustri Giuseppe Verdi e Gabriele D’Annunzio, diventando un saldo punto
di riferimento per le personalità dell’epoca. Quando ne si varca la soglia il
motivo di questa preferenza appare nella sua lampante evidenza: il portico a
tre archi sembra una scenografica quinta barocca, la sobria facciata prelude
alla magnificenza del giardino botanico aperto al pubblico, trapunto di
fontane, statue, ninfei e grotte, i meravigliosi affreschi all’interno della
villa lasciano stupefatti.
Adagiata su sette
colli come Roma, opulenta di fastosi palazzi e ricchi giardini, ma anche di
silenti luoghi di culto, la città di Varese saluta il visitatore celandosi
ritrosa dietro un velo di pudore, ma suggellando con lo sguardo una promessa di
aspettative non disattese.
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