È una verità universalmente riconosciuta
che un uomo in possesso di un paio d’occhi debba necessariamente sottoporre ad
attenta analisi qualunque esponente di sesso femminile intercetti il suo campo
visivo.
La cosa interessante, se notate bene, è il
suo “sguardo di rientro”, ovvero
l’espressione a metà strada tra il colpevole e l’attonito quando all’improvviso
si accorge che lo state osservando e che avete palesemente assistito alla
traiettoria dei suoi bulbi oculari durante l’intera fase di perlustrazione.
Generalmente lo sguardo di rientro è
accompagnato da un sorriso complice, che vorrebbe sminuire la gravità del
misfatto, ma che, il più delle volte, non fa che accentuarne la serietà,
innervosendo oltre modo. Le giustificazioni addotte a tale comportamento
spaziano dalla biologia alla hobbistica, tirando in ballo Darwin o i vecchi
detti secondo cui “l’uomo è cacciatore”.
I nostalgici di Julio Iglesias potranno anche abbozzare un “quando un uomo tradisce, tradisce a metà”,
i più intonati addirittura cantarlo.
Resta da stabilire a che tipo di selvaggina
appartenga la fanciulla che è stata poc’anzi oggetto delle sue attenzioni, e verosimilmente
delle sue fantasie, e che tipo di vino abbinarvi.
La cosa diventa ancora più complessa quando
dal settore oculistico si passa a quello dialettico dove, complice l’utilizzo
alternato di un unico emisfero cerebrale, gli uomini sono perdenti in partenza.
Il problema che nella quasi totalità dei casi li frega è la mancanza di
coerenza dei loro racconti; sottovalutano, infatti, il radar collocato in un
punto imprecisato dell’organismo femminile che consente il ritrovamento
immediato di qualsivoglia incongruenza narrativa.
Esempio:
“Ricordo ancora la splendida vacanza di tre
anni fa con gli amici in Svezia … che bel paese!”
“Ah, che bravo che sei … e lei come si
chiamava?”
“Ma chi, Ingrid?”
“ Ah, è così che si chiamava?”
“Lei? Il nome non lo ricordo… sono passati tre anni… e poi mica
vado per questo in vacanza, io!”
“Un po’ pochi tre anni per dimenticare un
grande amore, non credi?”
“Grande amore? Ma no, figurati, era una
cosa così… sai com’è, quando si sta in vacanza tra uomini, quelle cose
goliardiche”
“Quindi ammetti che è per questo che vai in
vacanza con gli amici!”
“Ma figurati! E forse non si chiamava nemmeno
Ingrid…”
“Forse?”
“Beh, Ingrid, o qualcosa del genere,
insomma, adesso, così su due piedi… Ti ho già detto che sei bellissima stasera?”
Qui termina il dialogo, mentre l’ultima
inquadratura sfuma sul viso viola di rabbia di lei e il labbro tremante di lui,
nel vano tentativo di blaterare qualcosa di coerente …
il riferimento a Julio Iglesias è immenso! e ancvhe l'abbinamento selvaggina-vino! AH AH AH
RispondiEliminafuori dai denti: ironia a parte, non è forse così????
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