Se è vero che i nuovi media hanno spazzato via strategie di comunicazione
obsolete e approcci unidirezionali ormai appartenenti al passato, è altrettanto
vero che alcune tecniche, con i dovuti “aggiustamenti” restano valide anche per
la comunicazione 2.0.
Una di queste è la tecnica del ricalco.
Si tratta di un processo in virtù del quale una persona riproduce il
comportamento del suo interlocutore, ad esempio la postura, la gestualità, il
tono della voce, i valori guida.
Spesso questo processo viene adottato anche
nella scrittura, talvolta persino in maniera inconscia.
Ad esempio, di fronte ad una mail scritta in maniera informale, in tono
colloquiale o addirittura ironico, si tende a rispondere utilizzando lo stesso “tono
di voce”, sintonizzandosi, quindi, con il proprio interlocutore. Il ricalco può
riguardare anche la lunghezza dello scritto, la sintassi, l’utilizzo di
espressioni particolari, la formattazione.
Dalla mail ai social media il passo è breve. Se si analizzano con
attenzione i commenti ai post di facebook, per esempio, si nota come la tecnica
del ricalco sia quasi la norma. Difficile, infatti, rispondere con tono grave
ad un post divertente e viceversa, a meno che non si voglia intenzionalmente
creare un effetto di rottura.
Allinearsi allo stile del proprio interlocutore resta, dunque, un
assunto significativo anche in epoca 2.0, perché la possibilità di instaurare
un rapporto, una relazione, un contatto, passa necessariamente attraverso la
comunicazione.
Semplice "scimmiottamento"? Piuttosto intelligente strategia per abbattere muri e costruire ponti.
D'altronde il potere dello specchio era già noto ai tempi di Biancaneve...
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