In tempi in cui, con l’avvento dei social media, la comunicazione
sfacciatamente commerciale e promozionale diventa elemento di disturbo per gli
utenti, risulta fondamentale conferire
un valore aggiunto ai propri contenuti.
Dare, quindi, un vantaggio effettivo a chi ci legge.
Su social come facebook si entra in punta di piedi, non dimenticando che
siamo ospiti in casa d’altri, per cui il rispetto
e l’educazione sono fondamentali. E una persona educata, lo sappiamo, è
una persona che ascolta.
Solo ascoltando le conversazioni degli altri, infatti, è possibile interagire
con cognizione di causa ed offrire spunti interessanti.
Mi è spesso capitato di relazionarmi con dirigenti d’azienda che faticano
a comprendere la logica dei nuovi
media: una logica basata sulla conquista della fiducia e, soprattutto,
sulla condivisione.
Condividere un contenuto di qualità è il presupposto
fondamentale per creare “engagement” e per far sì che altri utenti
condividano spontaneamente i nostri contributi, aiutandoci a diffonderli in
maniera virale.
Spesso, invece, si resta ancorati ad una logica che, se non scorge un
tornaconto immediato, non attribuisce valore alle cose.
Ma in rete la logica del
sotterfugio, la scarsa trasparenza, l’approccio del “furbo” non pagano
più. Sul web è impossibile mentire, non mantenere le promesse, perché si viene
immancabilmente scoperti ed esposti alla gogna mediatica.
La rete è un grande strumento, potenzialmente alleato delle aziende, ma
solo se si rispettano determinate regole e si comprende un assunto
fondamentale: dai e ti sarà dato.
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